venerdì 20 febbraio 2009

Cambia l'etichetta per l'olio extravergine

Importante novità per quanto riguarda l'etichettatura dell'olio di oliva e per i consumatori che di conseguenza avranno indicazioni più precise per poter scegliere la bottiglia di olio da portarsi a casa.
La Commissione europea ha approvato la modifica al regolamento 1019/02. La modifica riguarda l'estensione dell'obbligo di indicare in etichetta l'origine delle olive impiegate nell'extravergine in tutti i paesi europei.

Olio in Italia

L'alimento più utilizzato in Italia è l'olio di oliva di cui se ne consuma circa 13-14 kg a persona ogni anno per un totali di circa 650-700 mila tollellate all'anno. L'Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva, al primo posto c'è la vicina Spagna.

L'olio di oliva è stato fin dai tempi più antichi, una mercie di scambio preziosa, la diffusione maggiore era tutta concentrata nel bacino mediterraneo. Lo storico romano Fenestella asserisce che l'ulivo è stato importato in Italia forse da Tripoli o da Gabes, ai tempi in cui era re Tarquinio Prisco (616-578 a.C.); tale affermazione viene smentita da altri autori latini e greci che testimoniano la presenza dell'ulivo nella penisola già molto tempo prima (Presta sostiene che l'ulivo è in Italia dal 1200 a.C.!). Rilevamenti archeologici hanno poi dimostrato che l'olivicoltura veniva praticata in Sicilia nelle fattorie fenicio-cartaginesi e che in Etruria essa era radicata e diffusa già nel VI secolo a.C.; d’altronde in Italia si trovano ulivi millenari più vecchi di Tarquinio Prisco!