venerdì 20 novembre 2009

Trasparenza delle etichette dell’olio di oliva

E' stata approvata la bozza del decreto sulle etichette dell’olio di oliva che sarà inviata alla Corte dei Conti per la registrazione ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

Il decreto definisce alcune importanti novità tra cui:
- semplificazione amministrativa;
- designazione obbligatoria dell’origine dell’olio;
- iscrizione al SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) delle imprese di condizionamento;
- un sistema dei registri al fine di consentire la verifica da parte dell’ICQ (Istituto Centrale per il Controllo della Qualità e Repressione Frodi).

venerdì 20 febbraio 2009

Cambia l'etichetta per l'olio extravergine

Importante novità per quanto riguarda l'etichettatura dell'olio di oliva e per i consumatori che di conseguenza avranno indicazioni più precise per poter scegliere la bottiglia di olio da portarsi a casa.
La Commissione europea ha approvato la modifica al regolamento 1019/02. La modifica riguarda l'estensione dell'obbligo di indicare in etichetta l'origine delle olive impiegate nell'extravergine in tutti i paesi europei.

Olio in Italia

L'alimento più utilizzato in Italia è l'olio di oliva di cui se ne consuma circa 13-14 kg a persona ogni anno per un totali di circa 650-700 mila tollellate all'anno. L'Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva, al primo posto c'è la vicina Spagna.

L'olio di oliva è stato fin dai tempi più antichi, una mercie di scambio preziosa, la diffusione maggiore era tutta concentrata nel bacino mediterraneo. Lo storico romano Fenestella asserisce che l'ulivo è stato importato in Italia forse da Tripoli o da Gabes, ai tempi in cui era re Tarquinio Prisco (616-578 a.C.); tale affermazione viene smentita da altri autori latini e greci che testimoniano la presenza dell'ulivo nella penisola già molto tempo prima (Presta sostiene che l'ulivo è in Italia dal 1200 a.C.!). Rilevamenti archeologici hanno poi dimostrato che l'olivicoltura veniva praticata in Sicilia nelle fattorie fenicio-cartaginesi e che in Etruria essa era radicata e diffusa già nel VI secolo a.C.; d’altronde in Italia si trovano ulivi millenari più vecchi di Tarquinio Prisco!

lunedì 19 gennaio 2009

La contraffazione olio di oliva, rende quanto la cocaina

Con le contraffazioni di olio di oliva si raggiungono profitti paragonabili al traffico di cocaina. Dal servizio pubblicato su la7.it si intuisce chiaramente che dietro le contraffazioni dell'olio di oliva ci sono ingenti ricavi economici addirittura paragonati al traffico della droga come la cocaina. Secondo dati della Coldiretti il giro d'affari totale dell'olio di oliva è pari a circa due miliardi di euo all'anno. Insomma bisogna stare attenti a quello che si compra e leggere attentamente l'etichetta dalla quale si possono reperire informazioni utili per un corretto acquisto.